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Coltivazioni, siepi e muretti

Lavorare la terra: una tecnica millenaria di custodia del territorio
Il lavoro dei contadini è sempre stato importante per i territori del Parco fluviale della Sarca. La loro bellezza e autenticità è garantita anche dalle attività legate all'agricoltura, non solo dalle bellezze naturali che li circonda. I prodotti dei contadini, da un lato arricchiscono il patrimonio culturale e immateriale del territorio, dall'altro danno vita a nuovi ambienti dove possono trovare riparo alcune specie. I campi, le siepi e i muretti a secco sono ambienti funzionali alla pratica agricola, ma contribuiscono anche all'arricchimento della biodiversità.

La biodiversità scende in campo
Nelle siepi ai margini dei campi o dei fossi irrigui si trovano, per esempio, specie rare come l'Aristolochia clematite e il Cyperus esculentus, ovvero piante amanti delle zone ombrose. I muretti a secco, invece, costituiscono l'ambiente ideale per la crescita di altre specie come il Ciombolino comune, l'Erba cipressina e l'Arabetta maggiore.

Tra le specie coltivate che danno frutti pregiati ricordiamo il Noce che nell'alto Sarca dà vita alla rinomata noce del Bleggio, antica varietà trentina presente nelle Giudicarie Esteriori. E ancora, il Corniolo, un arbusto dai piccoli frutti rossi.

L'area che circonda la Sarca nei tratti Sarche-Pietramurata e Ceniga-Arco è particolarmente vocata per la coltura della vite. La tradizione vinicola della Valle del Sarca ha origini antiche e tra i vini prodotti spicca per la sua unicità il Nosiola dal quale si ricava il pregiato Vino Santo.

Altro frutto antico, diffuso soprattutto nei dintorni di Dro, è la susina, che ha ricevuto il riconoscimento dell'ambito marchio DOP. Le coltivazioni sono più limitate in destra orografica, poiché qui il fiume scorre a ridosso delle frane postglaciali, oggetto di estesi rimboschimenti con pino nero. I boschi di pino nero che si alternano a formazioni termofile e leccete.

Non solo le piante ma anche gli animali traggono beneficio dall'agricoltura: fra i campi, le siepi e i muretti essi trovano riparo e un ottimo terreno di caccia.
Numerosi uccelli popolano queste aree. L'Upupa è uno di loro, un magnifico animale che nelle aree alpine non è molto comune incontrare. L'Averla piccola, passeriforme carnivoro che si nutre di insetti, piccoli mammiferi, lucertole e rane, invece, è molto più facile da osservare. Piuttosto comuni sono anche i roditori, dal Topo selvatico all'Arvicola campestre.

Muretti a secco lungo il senter de le vide pelugo
Muretti a secco lungo il senter de le vide pelugo
(foto di Parco Fluviale Sarca)
Piana di Caderzone
Piana di Caderzone
(foto di Parco Fluviale Sarca)
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