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Territorio

Scenari diversi con un unico protagonista: il fiume Sarca

La Sarca lambisce scenari naturali incomparabili per bellezza e per varietà. Luoghi ricchi di biodiversità, capaci di stimolare interesse anche per la cultura, la storia e l'arte. Seguendo il corso del fiume è difficile non lasciarsi meravigliare da questi territori compresi tra i ghiacciai dell'Adamello-Presanella, le vette delle Dolomiti di Brenta, i grandi macigni delle Marocche di Dro e il lago di Garda.

Alto Corso
La Sarca nasce dai maestosi ghiacciai dell'Adamello e della Presanella, fra i più vasti delle Alpi italiane, e dalle sorgenti delle Dolomiti di Brenta, Patrimonio UNESCO dell'Umanità. Conclude il suo percorso in soli 75 chilometri all'interno del più grande lago d'Italia, il Garda. Un percorso breve, ma di rara bellezza, che attraversa magnifiche valli alpine come la val Genova e la Vallesinella. Prosegue poi fra i pascoli e i campi coltivati della val Rendena verso la Busa di Tione. Di qui lascia il suo antico percorso che la vedeva proseguire verso sud fino al lago d'Idro, e, virando verso est, sfiora le rive di antichi borghi fino ad entrare nella conca delle Giudicarie Esteriori, valle dalla solida tradizione contadina la cui unicità è stata riconosciuta dall'UNESCO. Ormai giunta a metà del proprio cammino, la Sarca entra nell'angusta forra del Limarò e scende fino al paese di Sarche.

Basso Corso
La forra del Limarò è lo snodo che unisce e distingue il basso corso dal medio e alto corso del fiume. È un'imponente incisione fluviale profonda anche centinaia di metri e larga poche decine di metri nei punti più stretti.
Da qui in poi la Sarca riconquista la direttrice nord–sud e scorre tranquilla verso il lago di Garda attraversando la Valle dei Laghi, una valle di formazione glaciale con tipica sezione a U incisa nelle rocce calcaree sedimentarie e caratterizzata dalla presenza di numerosi laghi: Santa Massenza, Toblino, Cavedine, Bagatoli, Laghisol e Garda.
Il microclima quasi mediterraneo tipico di questa zona favorisce un patrimonio floristico particolarmente ricco e un terreno agricolo vitale che dona prodotti pregiati come la susina di Dro, i marroni di Drena, il vino Santo, la grappa e l'olio d'oliva.
A sud del centro abitato di Arco la valle si apre in una estesa piana alluvionale - la Busa - e la Sarca conclude il suo corso nel Lago di Garda.

La Sarca è la spina dorsale di un territorio che crede in un futuro sostenibile
L'istituzione del Parco Fluviale della Sarca completa un quadro territoriale unico nel suo genere, che basa le proprie strategie di sviluppo sui principi della sostenibilità ambientale. Uno scenario che racchiude nell'arco di pochi chilometri il Parco Naturale Adamello Brenta, tre siti Patrimonio dell'Umanità e la Biosfera UNESCO "Alpi Ledrensi & Judicaria".
In questo contesto la Sarca è la spina dorsale di una rete di aree protette direttamente collegate al fiume sotto un punto di vista ecologico. Una rete che tra gli obiettivi dichiarati ha la valorizzazione del turismo sostenibile, la tutela degli habitat e delle specie botaniche e faunistiche appartenenti ai siti Natura 2000, la mitigazione degli impatti dell'industria idroelettrica sul fiume Sarca, il miglioramento della qualità delle acque e la promozione di una cultura dell'acqua attraverso il costante coinvolgimento delle comunità locali.
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