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Terra e Acqua

Terra

La Linea delle Giudicarie
Le Giudicarie sorgono su un importantissimo elemento geologico denominato "linea o faglia delle Giudicarie". Un elemento spesso trascurato, ma di altissima rilevanza per la terra giudicariese e per lo stesso percorso del fiume Sarca.
 La faglia delle Giudicarie, la cui origine è riferibile a circa 25 milioni di anni fa, è una faglia di scorrimento ormai cicatrizzata e non più attiva, dove la placca eurasiatica si scontra con quella adriatica. Una faglia con orientamento NNE - SSO che ha notevolmente influenzato le forme del paesaggio attuale, dando vita alle incisioni vallive della Rendena - Busa di Tione - Chiese. Inoltre la linea geologica delle Giudicarie accosta due "mondi geologici" differenti: in sinistra orografica l'area dolomitica della val Rendena caratterizzata da paesaggi rupestri con rocce dolomitiche e calcaree, in destra orografica della stessa valle i gruppi montuosi Adamello e Presanella con forme più spigolose nate da rocce granitiche e metamorfiche.

Verso il lago di Garda: la valle del Sarca

L'evoluzione geologica della Valle della Sarca ha inizio in epoche molto lontane e può essere riassunta in alcune tappe fondamentali: una lunga fase mesozoica dove si sono accumulati i depositi che costituiscono le rocce sedimentarie della Valle, seguita dalla fase di formazione della catena alpina che provocò il sollevamento, deformazione ed erosione delle rocce.
La valle è di formazione glaciale. L'azione erosiva e abrasiva dei ghiacciai mutarono la sua forma a V e la plasmarono, specialmente nell'ultima epoca glaciale, in una conformazione ad U.

Elementi caratteristici dell'ambiente del Basso Sarca sono il Lago di Garda e il contrastante entroterra di natura tipicamente alpina, nonché la spiccata differenza morfologica dei fianchi della valle: quello occidentale, caratterizzato da ripidi pendii rocciosi, terrazzamenti e boscaglia sub-mediterranea e quello orientale, dominato dal Monte Stivo che si presenta uniforme e ricoperto di bosco.

Un elemento morfologico caratterizzante questo tratto di valle sono le Marocche di Dro, il più imponente scoscendimento dell'arco alpino che ha determinato l'articolazione del corso del fiume modificandone le pendenze e presentando in alcuni tratti un alveo ghiaioso e in altri giganteschi cumuli di massi che si accompagnano alle rotondeggianti colline moreniche e ai terrazzamenti del fiume, per cui l'insieme riveste estremo interesse geomorfologico.

I volti della terra

Parlare di terra significa parlare di volti, storie, fatiche e raccolti. Parlare di terra nel territorio del Parco fluviale della Sarca significa dunque parlare anche di tutte le persone che nei secoli si sono occupate di dissodarla, concimarla e seminarla. Gran parte dei fondovalle che ospitano il letto del fiume sono ancora oggi coltivati e offrono alle comunità locali prelibati prodotti della terra apprezzati anche al di fuori dei confini del Parco. L'identità rurale di questo territorio va dunque ricordata e valorizzata affinché non si perdano le radici culturali delle comunità appartenenti al Parco fluviale della Sarca.

Acqua

Un elemento chiave per la storia di questo territorio

Il fiume Sarca nasce dalle montagne del Gruppo Adamello-Presanella e dalle Dolomiti di Brenta e prosegue il suo percorso per quasi 80 km fino a immettersi nel Lago di Garda. Le valli che attraversa, sia nel suo alto corso che nel suo basso corso, devono molto all'acqua, elemento cardine per il loro sviluppo socio-economico.
L'epopea dei grandi lavori idroelettrici, le purissime acque oligominerali della Rendena, le grandi pescicolture della zona di Tione e la miracolosa fonte termale di Comano sono solo alcuni esempi che testimoniano lo stretto legame fra l'acqua e la storia economica delle comunità che qui vi abitano.
Il basso corso della Sarca si contraddistingue per la presenza dei laghi di Santa Massenza, Toblino e Cavedine, strettamente legati da una comune evoluzione geomorfologica cominciata successivamente all'ultima glaciazione. La loro funzione pratica di serbatoi idroelettrici ha provocato sensibili alterazioni fisiche, idriche e biologiche che li rendono difficilmente balneabili per le temperature molto fredde delle acque e il livello idrometrico variabile.
Purtroppo l'acqua nel corso degli anni non ha solo dato, ma si è anche ripresa quanto ha donato. Ne sono testimonianza le grandi alluvioni che nel passato hanno segnato profondamente intere comunità ristabilendo una sorta di gerarchia, quasi a dire che la Sarca non è mai doma.

Un fiume in buona salute

Fortunatamente l'acqua della Sarca raggiunge in molti tratti qualità elevate e buone, segno che le sostanze chimiche derivanti dalle attività umane sono inferiori ai limiti stabiliti dalla normativa e che le comunità biologiche sono molto simili a quelle presenti in un corso d'acqua naturale non alterato.

La Sarca presso Arco
La Sarca presso Arco
(foto di Emanuela Cretti)
Val Rendena
Val Rendena
(foto di Mattia Riccadonna)
(foto di Parco Fluviale Sarca)
(foto di Mattia Riccadonna)
Centrale idroelettrica, loc. Bersaglio Tione
Centrale idroelettrica, loc. Bersaglio Tione
(foto di Mattia Riccadonna)
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