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Carpino nero

Ostrya carpinifolia

Il Carpino nero fa parte della famiglia delle Betulaceae. Si tratta di un albero caducifoglie che può raggiungere altezze fino a circa 20 metri, ma che spesso si trova anche in forma arbustiva. La grande capacità pollonifera del carpino nero di ricacciare dopo il taglio - ovvero di emettere nuovi fusti dal tronco reciso - lo rende uno dei principali costruttori dei boschi cedui e un ottimo fornitore di legna da ardere. I suoi frutti, raggruppati in grappoli penduli e verdastri, sono delle piccole capsule rigonfie che contengono il seme, come morbide conchiglie che racchiudono la loro perla: il nome del genere Ostrya, infatti, ha il significato proprio di "ostrica".

Dove vive?
Il Carpino nero è presente lungo tutta la fascia dei fondovalle dell'alto e medio corso della Sarca arrivando ad un'altitudine di 1000 metri circa, dove predilige i versanti mediamente soleggiati e i suoli calcarei: infatti non sopporta il ristagno idrico e i terreni troppo argillosi, adattandosi bene a suoli poveri e superficiali. Alle quote inferiori, sui versanti più caldi si associa spesso all'Orniello (Fraxinus ornus) e, saltuariamente, alla roverella (Quercus pubescens) dando vita a boschi denominati orno - ostrieti.

Curiosità
Il grande valore del carpino nero è rappresentato dalla sua capacità di insediarsi rapidamente su terreni in pendenza facilmente soggetti a frane e fenomeni erosivi, consolidandoli con l'apparato radicale e migliorandoli gradualmente, così da diventare ospitali anche per specie più esigenti. L'altro pregio  del carpino nero sta nel legno, ottimo combustibile sia come legna da ardere che come materia prima per  carbone; inoltre piccoli lavori di falegnameria per oggetti di uso quotidiano venivano tradizionalmente realizzati con questo legno duro e pesante.



Carpino nero
Carpino nero
(foto di Parco Fluviale Sarca)
 
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