Poligono del Giappone

Di origine asiatica, il Poligono del Giappone è una pianta introdotta in Europa nel secolo scorso per scopi ornamentali e oggi annoverata tra le cento specie più invasive al mondo.
Può crescere fino a tre metri di altezza con i suoi fusti rossastri e cavi che portano larghe foglie di colore verde scuro leggermente cuoriformi. I fiori sono bianchi, raccolti in infiorescenze a spiga. Il fogliame denso impedisce alla luce di raggiungere il suolo e ostacola la crescita delle altre specie, mentre in inverno, quando le foglie cadono, il terreno rimane nudo e facilmente soggetto a erosione.

Dove vive?
Il Poligono del Giappone predilige di gran lunga i corsi d'acqua e cresce su scarpate e greti, dove tende a formare popolamenti compatti e monotoni essendo molto competitivo nei confronti della vegetazione autoctona. E' una specie amante delle aree soleggiate, ma si adatta anche alle zone ombrose come le boscaglie ripariali e talvolta si può trovare anche lungo le strade o in prati incolti e da pascolo, soprattutto là dove sono stati fatti dei lavori di movimentazione del terreno. Questa specie ha colonizzato in particolar modo le rive della Sarca lungo la bassa val Rendena e la Busa di Tione, ma la sua presenza è riscontrabile anche oltre la diga di Ponte Pià nel tratto di fiume Sarca che attraversa Ponte Arche, spingendosi fin nella forra del Limarò.

Curiosità
La gestione di questa specie è estremamente complicata e delicata per la sua grande capacità di propagazione, che avviene per via vegetativa: infatti il poligono ha un elevatissima capacità di generarsi sia da piccoli frammenti di parti sotterranee che da porzioni di fusto. In particolare i suoi fusti sotterranei, i rizomi, si spingono molti metri in profondità e si espandono ancora di più in larghezza, rendendo pressochè impossibile l'estirpazione totale della pianta.