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Le nuove sfide nella gestione della Sarca

Tra fine agosto e inizio ottobre, con le eccezionali piene della Sarca e i numerosi danni da essa provocati, ci siamo tutti resi conto che il nostro territorio ha bisogno di rinnovate cure e diverse attenzioni.

( Tione di Trento, 06 Novembre 2020 )

di Gianfranco Pederzolli – Presidente del Parco Fluviale della Sarca

Tra fine agosto e inizio ottobre, con le eccezionali piene della Sarca e i numerosi danni da essa provocati, ci siamo tutti resi conto che il nostro territorio ha bisogno di rinnovate cure e diverse attenzioni.

La Sarca ci ha detto, in altre parole, che i sempre più frequenti e pesanti cambiamenti sul ciclo idrologico legati al riscaldamento globale necessitano di risposte concrete e di strategie preventive di medio–lungo periodo per affrontarne responsabilmente gli effetti e garantire la sicurezza delle nostre comunità.

Oltre a questo già sappiamo, peraltro, che le strategie territoriali hanno gambe e producono effetti positivi solo nella misura in cui venga garantito il confronto fra tutti i soggetti coinvolti.

Non a caso la legge provinciale 11/2007 che permise la nascita delle Reti di Riserve aveva fissato proprio questo principio: ovvero che è opportuno che siano i territori a decidere del proprio ambiente e del proprio sviluppo.

Nei territori della Sarca, con il massimo coinvolgimento di tutti i portatori di interesse, abbiamo prima dato vita a due Reti legate all’Alto e al Basso corso del fiume, e successivamente creato le condizioni per la gestione unitaria di un solo Parco Fluviale, senza modificare le competenze degli enti e dei servizi preposti istituzionalmente. Per quanto complesso, questo progetto ha prodotto risultati importanti nel campo della tutela attiva dell’ambiente e del fiume, dell’educazione ambientale rivolta alle giovani generazioni, dello sviluppo integrato sostenibile che mette insieme tanti settori economici, per fare sistema.

Tutti insieme abbiamo dato vita a un laboratorio originale di idee, progetti e interventi sul fiume, per il fiume, portato avanti da sindaci e amministrazioni di vallate diverse, che lavorando insieme contribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente fluviale, alla diffusione della sua conoscenza, allo sviluppo sostenibile dei propri territori. Tutti temi, questi, sviluppati anche in campo nazionale con i Contratti di fiume.

Tra i diversi organi di gestione delle Reti, il Gruppo di lavoro di cui fanno parte i rappresentanti di amministrazioni, servizi provinciali e associazioni, ha lavorato negli scorsi anni proprio per definire interventi e progetti nei quali le diverse esigenze, sicurezza, ecologia, valorizzazione, trovassero un equilibrio di ricomposizione delle diverse visioni. Un esempio sono gli interventi  sul fiume realizzati a Maso del Gobbo, quello alla Moletta e quello in corso di realizzazione a Dro. 

È stato elaborato un piano di gestione unitario, avvalendosi di specifiche competenze tecniche (tra le quali l’Università di Trento), con una specifica sezione dedicata al fiume Sarca. Il PDG, approvato dalla Giunta provinciale e da tutte le amministrazioni, è un documento di riferimento e a disposizione per tutti gli enti e servizi provinciali.

In questi anni è stata inoltre costruita una partnership importante con il CIRF (Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale), soggetto autorevole per lo studio e la documentazione in questo ambito, che potrebbe diventare parte attiva per contribuire a studi e confronti tecnici sul nostro territorio.

È dunque sulla scorta di questa visione, di questo metodo e di queste conoscenze che possiamo agire adesso per affrontare le nuove sfide che abbiamo di fronte a noi. Se da un lato è chiara la competenza formale del Servizio Bacini Montani nella cura e manutenzione del fiume, dall’altro spetta a tutti noi assumerci la nostra parte di responsabilità, trovando soluzioni che garantiscano la sicurezza e la salvaguardia dell’ambiente fluviale, a partire dalla gestione dei bacini a monte del Basso Sarca, dalla pulizia dell’alveo, da eventuali opere infrastrutturali che non ne compromettano l’ambiente naturale.

Puntare a fare meglio è sempre un obbligo, ed è per questo che il Parco Fluviale Sarca, un grande progetto collettivo, è a disposizione per avviare un confronto che valorizzando il contributo di tutti, possa aprire una nuova pagina nella storia della relazione fiume-comunità, in grado di mitigare i rischi legati ai cambiamenti climatici e di garantire la sicurezza delle nostre comunità.

La Sarca in piena, presso Arco
La Sarca in piena, presso Arco
 
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