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Fiumi, torrenti e laghi

I frammenti di un ambiente fluviale
I corsi d'acqua danno vita a molteplici ambienti naturali, rifugio per molte specie. Questa varietà di ambienti dipende da diversi fattori naturali come la portata d'acqua, la morfologia del luogo, le caratteristiche del suolo e l'altitudine, ma spesso è alterata da fattori antropici, che frammentano la continuità dell'habitat.

L'ecosistema fluviale
Dove c'è acqua c'è vita. Lungo i corsi d'acqua si estendono i saliceti, fra cui le specie dominanti sono il Salice bianco, rosso e ripaiolo, e alcune aree frammentate che mostrano ben conservata la vegetazione autoctona, come l'Ontaneta di Caderzone. Esse si alternano a varie piante pioniere che vivono nelle formazioni erbacee tipiche di greto come la Saggina spagnola, il Gramignone minore e il Farfaraccio maggiore. Inoltre nelle aree di riva più ristagnanti si possono trovare specie tipiche delle zone paludose come la Tifa e la Giunchina comune. Da qualche anno sono sempre più diffuse alcune specie invasive. Queste specie sono originarie di altri ambienti, ma una volta introdotte in questi territori, principalmente per usi ornamentali, hanno saputo adattarsi in maniera eccellente al nuovo habitat andando a rubare spazio vitale alle specie locali. Una delle più presenti è il Poligono del giappone, che si sta propagando con rapidità lungo gran parte del corso del fiume Sarca.

Nelle acque del fiume vivono numerosi pesci d'acqua dolce, fra cui i più conosciuti sono la Trota marmorata e la Trota fario. Nel bacino di ponte Pià sono presenti anche i Persici, i Cavedani e le Carpe. Fra gli invertebrati invece molto raro è il Gambero di fiume, specie molto sensibile all'inquinamento delle acque che vive solo negli ambienti ad elevata qualità ecologica, ma che un tempo era comune nella Sarca. Oggi sopravvivono sette piccole popolazioni di gambero di fiume in prossimità delle località di Vezzano, Andogno, Lomaso, Cavaione, Ponte Pià, Ragoli, Zuclo, e Biacesa di Ledro.

Con riferimento ai mammiferi, il Toporagno d'acqua è legato stabilmente all'habitat del torrente. Un tempo la Sarca era l'habitat dalla Lontra, segnalata fino all'alluvione del 1966, quando l'ambiente fluviale fu profondamente modificato per la regimazione delle acque e la bonifica delle aree umide.

Numerose sono le specie ornitiche indicatrici di qualità ambientale: fra questi il Merlo acquaiolo - in inverno presenza regolare, comune e ben visibile nel tratto più accessibile di Tione e di Ponte Arche - il Martin pescatore, la Ballerina gialla, il Germano reale, l'Airone cenerino.

La tutela dell'ambiente fluviale
La qualità delle acque è uno degli elementi che indica lo stato di salute di un fiume. Per questo motivo, la qualità dell'acqua della Sarca viene monitorata prestando attenzione anche a quei tratti di fiume che soffrono ancora di fenomeni localizzati di inquinamento.

(foto di Mattia Riccadonna)
Saliceto
Saliceto
(foto di Luca Bronzini)
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