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Rosolida

Drosera rotundifolia

Descrizione
Si tratta di una delle poche specie di piante carnivore presenti in Italia, una piccola piantina alta al massimo 10 - 20 cm con foglie tondeggianti sostenute da un lungo picciolo, da cui il nome latino "rotundifolia". Queste sono dotate di lunghi peli rossastri, i "tentacoli" che secernono goccioline di liquido zuccherino, luccicante e vischioso, nel quale restano intrappolati i piccoli insetti. Dopo la cattura i tentacoli si richiudono sulla preda che subisce un processo di decomposizione.
La Rosolida è carnivora per necessità in quanto ricava dagli insetti l'azoto essenziale per vivere: questa specie infatti vive in terreni torbosi poveri di nutrienti e le sue radici, poco profonde, svolgono principalmente un ruolo di semplice sostegno.

Dove vive?
La Drosera rotundifolia è anche conosciuta come "la regina delle torbiere". Infatti la si trova principalmente presso le torbiere e gli ambienti con caratteristiche simili. Il suolo è acido e privo di elementi nutritivi quali il potassio, il fosforo, il calcio ed ovviamente l'azoto. Nella zona dell'alto e medio Sarca alcuni esemplari di Rosolida sono osservabili presso la torbiera di Fiavè oltre che in altre piccole zone torbose di mezza quota.

Curiosità
Il nome Drosera deriva dal greco e significa "rugiadosa, coperta di rugiada" per via delle permanenti goccioline presenti sulle foglie. In letteratura Drosera è il nome di una ninfa trasformata in fonte.
La Rosolida è stata adoperata da alchimisti e stregoni che la usavano per le loro magie, mentre in medicina questa pianta veniva utilizzata come espettorante e calmante della tosse e nel trattamento di verruche e callosità; oggi tutti i medici conoscono l'azione calmante della tintura della Rosolida per gli eccessi della pertosse.



Drosera rotundifolia
Drosera rotundifolia
(foto di Archivio PNAB, Pincelli)
 
Drosera rotundifolia
Drosera rotundifolia
(foto di Archivio PNAB, Zeni Michele))
 
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